Disponibile
€14,25
Spedizione gratuita con corriere sul territorio Nazionale
Nel caso non mi riconoscessi
Francesca Capossele ricostruisce il vissuto dei cittadini della Germania Orientale
ma anche la rivolta di una donna che ha rifiutato il destino assegnatole
dall’appartenenza al suo ceto sociale e al genere femminile.
Perché una giovane donna italiana decide di fuggire nella Germania Orientale
in una notte del 1953, in piena Guerra Fredda, senza lasciare una sola parola
che spieghi la sua scelta? All’epoca Alda è una laureata in matematica,
che vive a Ferrara con i genitori. Ha vissuto un’adolescenza
e una giovinezza piccolo borghesi, tra certezze politiche (era una giovane
fascista convinta) e sogni di matrimoni improbabili, temporaneamente
interrotti dalla guerra che ha costretto la famiglia a sfollare in campagna.
Dopo la Liberazione, sebbene a rilento, Alda ha proseguito gli studi,
per poi fidanzarsi con Ruggero, un agente di polizia conosciuto
su un treno per Padova. Ma proprio in prossimità delle nozze con Ruggero,
di notte, con una valigia e una borsa a tracolla, Alda fugge e raggiunge
la Germania Orientale dove vivrà fino alla caduta del Muro di Berlino.
Una scelta sentimentale? Un uomo l’attende a Lipsia? Oppure nuove e forti
convinzioni politiche? O più semplicemente una irrefrenabile ricerca di libertà,
paradossalmente in un paese dove nessuno si sente libero?
Vincitore del Premio Letterario Nazionale “I Sassi” di Matera 2019
e nel creare un rapporto stretto tra il destino individuale e le imperfezioni della Storia novecentesca»