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Il gioco di De Niro
Traduzione di Anna Tagliavini
Bassam e George sono amici inseparabili, fin da bambini,
cresciuti nelle strade e nei quartieri della Beirut cristiana.
Ora che sono giovani uomini vivono le devastazioni della guerra civile
a cavallo degli anni Settanta e Ottanta, che ha trasformato
la città in un caos dominato da milizie armate, prepotenti di ogni genere
e ladri. Una città in preda alla follia, a logiche violente e insensate,
che Hage descrive con sguardo ironico e sofferto. Bassam e George,
di fronte alle rovine del loro mondo, devono prendere decisioni
definitive sul proprio futuro: restare nella città corrotta
e sfinita dove sono nati oppure andare in esilio? Bassam sceglie
di andarsene e si imbarca in una serie di piccoli furti per racimolare
il denaro necessario a fuggire in Occidente, magari a Roma,
dove i piccioni di Piazza San Pietro sembrano avere ‘un’aria felice
e ben pasciuta‘. Invece George si arruola nella milizia,
mescolando violenza e crimine organizzato. Seppur opposte,
le loro strade sono però destinate a incrociarsi
con conseguenze drammatiche e dolorose.
inizialmente indistinti come solo gli adolescenti, finiscono nudi,
margherite spogliate petalo dopo petalo»
che devono lasciare il proprio paese sotto l’onda delle guerre»