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Crepate tutti!
Traduzione di Giacomo Bonetti
Jean è un giovane poliziotto di provincia, assegnato al commissariato
di uno dei comuni più difficili dell’hinterland parigino, Montvermeil.
Grandi casermoni fatiscenti, strade presidiate da spacciatori, ladri,
assassini. E qui che abitano soprattutto gli immigrati, abbandonati
a sé stessi e segregati in una terra di nessuno, dove ormai vige la legge
del più forte. Appena entrato in servizio, Jean ha il suo battesimo
di fuoco: mentre è di pattuglia, viene massacrato da un gruppetto
di adolescenti. Si ritrova così su un letto d’ospedale con fratture multiple
e la prospettiva di una lunga degenza. Spesso va a fargli visita
il collega più anziano, Raymond. Un uomo cordiale, dai modi
diretti e paterni. Jean ne diventa una sorta di figlio prediletto.
Poi, un giorno, lo stesso Raymond gli parla di un gruppo paramilitare
e clandestino di cui è capo, formato da poliziotti in servizio
che si fanno giustizia da sé, motivando le loro azioni con la debolezza
dello Stato e del sistema giudiziario. Un vero squadrone della morte,
che uccide spacciatori, ladri, animato dall’odio per gli immigrati
(“la spazzatura araba”), e dall’idea di un ritorno alla Francia
della dinastia dei merovingi, quando regnava l’ordine e l’onore.
Jean entra nel gruppo e comincia a partecipare alle spedizioni punitive
finché non incontra Rachid, un diciottenne, di origini algerine, fratello
di uno spacciatore. Ed è così che nella vita del giovane poliziotto di
provincia entrano la bellezza e l’ironia.